L’Anno Ignaziano: partire da una ferita per vedere le cose in modo diverso

28 Maggio 2021Notizia

Da quasi due anni, i gesuiti in Spagna hanno identificato il 500° anniversario della battaglia di Pamplona, in cui Ignazio fu gravemente ferito, come un’opportunità di riflessione, e persino di rinnovamento spirituale. In Spagna sono nate le prime idee per quanto riguarda immagini, loghi e progetti sotto il nome di “Ignatius 500”. In tutte le Province della Compagnia, si sta vivendo ora questo stesso impulso. Abbiamo incontrato José María Olaizola, segretario delle comunicazioni della sua Provincia – ma anche superiore di una comunità di gesuiti a Madrid e consultore del Provinciale di Spagna – per parlare dell’Anno Ignaziano.

José María Olaizola, che importanza dà a questo progetto, personalmente e come responsabile dei servizi di comunicazione nella sua Provincia?

Il progetto ha enormi possibilità, in tre sensi. Da un lato, ci mostra una lettura piena di fede e di speranza delle ferite, nella vita di Ignazio, nella spiritualità ignaziana e fondamentalmente nell’esperienza del cristiano. È anche un’occasione per far conoscere il cammino di Ignazio a molte persone che non lo conoscono e che potrebbero rimanere affascinate da una vita che, nonostante i secoli di distanza, non è così diversa dalle nostre vite accelerate e piene di incertezza. In terzo luogo, può essere un incentivo per dinamizzare le attività, le presentazioni e per poter rinnovare non solo lo sguardo, ma anche alcuni discorsi.

Per quanto riguarda la comunicazione, Elena Rodríguez-Avial sta facendo un lavoro magnifico nel condurre tutta la comunicazione relativa a Ignatius500.

Certamente questa è un’opportunità per rendere visibile la creatività. Quello che trovo più interessante non è solo poter raccontare quello che si sta facendo, ma anche sperimentare le possibilità della rete per lo scambio di materiali ed esperienze, in modo da non dover moltiplicare le proposte, ma renderle il più universali possibile. In un certo senso, questo è il primo centenario ignaziano del mondo in rete. In questo senso, la pagina Ignatius500 della Provincia di Spagna mi sembra che sia sulla strada giusta, e spero che sia di grande utilità.

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Cosa la motiva in modo particolare?

Il fatto che possiamo davvero lasciarci sorprendere. Forse questo è un tempo di “ferite” nella Chiesa, nella Compagnia di Gesù e nella società. Normalmente si procede sempre con tutte le ricette già imparate e le soluzioni già sperimentate. E ciò che la conversione di Sant’Ignazio ci mostra è che questa non è la via. Piuttosto, dovremmo imparare da questo Ignazio che si lascia smuovere e finisce dove non avrebbe mai immaginato.

Come pensa che le persone, i gesuiti e i membri della famiglia ignaziana, saranno raggiunte e toccate?

Per quanto riguarda i gesuiti, non so cosa rispondere. In questa Compagnia penso che ci siano persone di ogni tipo. Perciò, ci saranno quelli che non saranno toccati e ci saranno quelli che potranno cominciare a “vedere nuove tutte le cose in Cristo”. E nel mezzo, c’è una vasta gamma di atteggiamenti: accoglienza, collaborazione, curiosità… Per quanto riguarda la famiglia ignaziana, questa è un’occasione per parlare di spiritualità da una prospettiva diversa. Uscire dal linguaggio che ci è già familiare, e partire da qualcosa a cui non abbiamo prestato tanta attenzione prima, come quella ferita che comporta tante evocazioni.

 

La testimonianza di Elena Rodríguez-Avial, coordinatrice dell’Ufficio Comunicazione della Provincia di Spagna

Ciò che mi stimola e mi incoraggia maggiormente in questo compito di comunicazione dell’Anno Ignaziano è far conoscere meglio la spiritualità ignaziana. Credo che in essa molti uomini e donne trovino il modo di comunicare con il Creatore e di lavorare per un mondo migliore per tutti. La maggior parte delle iniziative che la Provincia di Spagna ha preparato sono volte a promuovere questa spiritualità, in diversi ambiti e da diverse prospettive. Speriamo di riuscirci!

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Written byÉcrit parEscrito porScritto da Ignatian Year Team
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